Ortodonzia Tradizionale

Nell’ortodonzia del piccolo paziente è fondamentale conoscere i meccanismi della crescita cranio-facciale, per avere la possibilità di utilizzarle apparecchi ortodontici che possono inibire le strutture in eccesso e favorire quelle in difetto. Questa viene denominata Ortodonzia Funzionale o Ortopedia funzionale.

Fattori che influenzano la crescita generale di un individuo possono essere molteplici, endrocrini (ormoni) o provenienti dall’ambiente esterno: nutrizionali, socio-economici, psico-affettivi e altri.

 

Quando si individua una fase di intensa attività ormonale, in cui gli ormoni svolgono un ruolo da protagonisti, con azione di inibizione o stimolazione della crescita, la si utilizza per intraprendere trattamenti ortodontici-ortopedici funzionali.

Conoscere con anticipo le modalità e i tempi dell’accrescimento somatico e cranio-facciale di un individuo in crescita può aiutare l’ortodontista ad intervenire con apparecchiature, nel caso in cui ve ne fosse la necessità, per correggere l’eventuale disfunzione, disgnazia o malocclusione, profilo estetico del viso, asimmetrie, tutte situazioni che possono alterare il suo fisiologico modello di sviluppo di un dato individuo.

La testa ed il viso sono destinati a modificarsi fino a 20 anni.

Quando ci troviamo di fronte a delle alterazioni cranio-facciali, queste possono essere il risultato di una errata codificazione genetica: crescita irregolare, geneticamente predeterminata, oppure il risultato di influenze ambientali, come variazioni alimentari, nella consistenza dei cibi, sempre più soffice al giorno d’oggi, e conseguente cambiamento nell’attività masticatoria; come le allergie (dovute anche all’aumento dell’inquinamento) e di altri fattori che possono ostruire le vie aeree nasofaringee ed interferire sulla normale funzione respiratoria; come anormali abitudini di succhiamento, probabilmente legato a problemi di natura psico-affettivi.

Dunque le terapie ortodontiche/ortopediche nei soggetti in crescita agiscono proprio con attivazioni e stimolazioni sulle alterazioni di sviluppo individuale.

Per una corretta diagnosi ortodontica è importante conoscere e riconoscere i vari problemi a livello cranio-facciale, avere sempre presente una lista acritica di elementi di alterazione. In un secondo momento, dopo avere effettuato tutte le valutazioni sull’andamento accrescitivo e dopo aver ben individuare gli obiettivi di un eventuale trattamento ortodontico, le alterazioni riscontrate vanno affrontate terapeuticamente in base ad un grado di priorità di trattamento, che dipende dall’entità e dal momento di comparsa di quella alterazione cranio-facciale.

 

Una volta effettuate tutte le valutazioni axologiche del caso, si devono individuare gli obiettivi terapeutici, utilizzando determinati strumenti di indagini, quali le teleradiografie del cranio nelle tre proiezioni dello spazio con le relative analisi cefalometriche, lo studio dei modelli e dell’occlusione, lo studio delle fotografie extraorali ed intraorali, e d altri strumenti diagnostici.

 

Nell’identificazione degli obiettivi terapeutici si possono avere delle alterazioni sistemiche (sindromi), scheletriche (disgnazie), dentali (malocclusioni), morfo-funzionali (disgnazie).

Le disgnazie, alterazione scheletriche, possono coinvolgere i tre piani dello spazio: sagittale (I, II e III classe), verticali o trasversali.

Anche le alterazioni dentali, cioè le malocclusioni, possono essere riferite ai tre piani dello spazio: sagittali (es. oj eccessivo o II o III classe molare e canina), verticali (l’over-bite eccessivo o morso aperto), e trasversali (individuando eventuali cross laterali dentali e asimmetrie dentali). Ed effettuando una valutazione ad arcate separate: affollamento (DDM), agenesie, rotazioni dentali, malposizioni, tavolato occlusale irregolare, ecc.

Tra le “disfunzioni” possiamo ricordare:

  • la deglutizione atipica persistenza oltre l’età neonatale del modo di deglutire del lattante che succhia al seno (con contrazioni della muscolatura facciale, ed in particolare dell’orbicolare, soprattutto quello inferiore, e del muscolo mentale, che si presenta molto forte ed ipertonico; con spinta linguale; con variazioni della direzione della crescita, soprattutto dell’osso mandibolare; con un aumento della dimensione verticale, e con ripercussioni anche dentali);
  • la respirazione orale (con peggioramento della dismorfosi iniziale; con labbra incompetenti, secche e screpolate; con labbro superiore corto, mentre quello inferiore ruotato in basso; con mandibola retrusa con doppio mento; con insufficienza del muscolo mentale in chiusura ed ipotonia del muscolo orbicolare; con narici rimpicciolite per ipertrofia dei tessuti molli; con area naso zigomatica appiattita, frequenti episodi di infezione delle vie aeree superiori);
  • il succhiatore orale: questo tipo di abitudine viziata è una di maggior rilievo per le conseguenze sull’apparato stomatognatico e sul comportamento dell’individuo ed è caratterizzata da: morso aperto semplice o complesso, protrusione mascellare, labializzazione dei denti frontali superiori e/o lingualizzazione degli inferiori, morso crociato e non coincidenza delle linee mediane per deviazione della mandibola, palato ogivale. Ci si intende riferire, oltre che al succhiamento del pollice, anche a quello delle altre dita, delle nocche, del polso, del succhiotto, delle labbra, della lingua, etc..

 

Prima di intraprendere una qualsiasi terapia ortodontica, gli specialisti del nostro Studio Odontoiatrico valuteranno lo stadio accrescitivo somatico e cranio-facciale di un soggetto in crescita ed il tipo e gravità di alterazione cranio-facciale, per poi crearsi una lista critica di priorità di intervento.

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